L’antica Poseidonia fu fondata dagli Achei di Sibari come centro commerciale e marittimo al principio del VI sec. a.C. Alla fine del V sec. a.C. cadde in potere dei Lucani che volsero il nome greco in Paistos.
Nel 273 a.C. divenne colonia latina dei Romani che diedero grande sviluppo e ricchezza alla zona, infatti Paestum mantenne fino ai tempi di Augusto e Tiberio il privilegio accordato alle colonie latine tra cui anche quello di battere moneta.
Il sito archeologico di Paestum insieme alla Certosa di Padula è stato promosso dall'Unesco "Patrimonio dell’Umanità ", come luogo da salvaguardare e conservare per le generazioni future.
L’area riveste grandissima importanza per la maestosità dei monumenti che suggeriscono il senso del misterioso e del divino:
"È come se un dio, qui avesse costruito con enormi blocchi di pietra la sua casa", così commentava con immenso stupore il grande filosofo Nietzche.
Nella piana di Paestum i giacimenti archeologici risalgono a tre periodi diversi: greco, lucano, romano. La cinta muraria lunga circa 5 km a pianta pentagonale con quattro porte, costituisce il più cospicuo esempio di fortificazione Lucana.
Al periodo greco risalgono la cosiddetta Basilica (tempio con cella circondato da colonne e dedicato a Hera), il tempio di Nettuno e il tempio di Cerere. Di epoca romana sono il foro circondato da edifici pubblici, il macellum(mercato), il comitium (luogo di comizi), il gymnasium (palestra pubblica) e l’anfiteatro.
Presso la foce del fiume Sele sorgeva il famoso santuario di Hera che ha restituito una preziosa raccolta di pitture funerarie, meteope, conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum.
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